Scuola di Tharshul | Yeshe Norbu Onlus

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Scuola di Tharshul

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Tharshul village si trova in una remota valle nella regione del Kham nel Tibet orientale a circa 4.200 metri di altitudine. A queste altitudini non crescono piante, alberi ed ovviamente non è possible nessun tipo di coltura.
Nel Kham la popolazione è prevalentemente composta da nomadi, che vivono di pastorizia.

Nei mesi più freddi la temperatura raggiunge i “-30/-35°” e quindi alcuni nomadi si fermano in villaggi come questi.
In questo villaggio la scuola tibetana è stata voluta dal Lama Tharshul Tulku, che ha venduto la propria dimora per avviare i lavori, ed è approvata dal Dalai Lama.

Attualmente può ospitare fino a 200 bambini.
Risulta indispensabile per i bambini tibetani che abitano in queste zone perchè, anche la scuola ufficiale cinese più vicina al Villaggio di Tharshul, è a varie ore di cammino.

Nel Tibet occupato la grande maggioranza dei bambini tibetani può frequentare una scuola solo per qualche anno.
In seguito sono costretti ad abbandonarla a causa delle tasse scolastiche troppo elevate, della discriminazione a favore di allievi cinesi o semplicemente perché non sono in grado di seguire le lezioni in lingua cinese.
Secondo numerose testimonianze, agli studenti tibetani è vietato l’accesso a scuole migliori o istituti superiori perché i posti disponibili sono riservati ad alunni cinesi oppure provenienti da famiglie tibetane che collaborano con il governo di Pechino.

Un popolo senza lingua è un popolo senza identità

Circa un terzo dei bambini tibetani in età scolare non riceve alcuna istruzione, mentre per i bambini cinesi la percentuale è limitata all’1,5 %. Il motivo principale per cui un numero così alto di bambini tibetani non frequenta la scuola è il costo proibitivo delle tasse scolastiche imposte dalle autorità.

Un popolo senza lingua è un popolo senza identità.

Vietando la lingua tibetana i cinesi vogliono annientare deliberatamente l’identità tibetana.
In ogni caso, la lingua cinese oggi in Tibet è altrettanto importante quanto lo è l’inglese in occidente ed è indispensabile per accedere alla maggior parte dei posti di lavoro, in particolare nelle aree urbane.
Tuttavia il cinese dovrebbe essere insegnato come lingua straniera e non come prima lingua, per consentire ai tibetani di raggiungere un sufficiente livello di scioltezza linguistica.
Inoltre tutti i tibetani dovrebbero avere il diritto di scegliere la lingua che desiderano apprendere. La peculiarità di questa scuola, è che pur trovandosi di fatto nel Tibet occupato, non aderisce ai programmi scolastici delle scuole cinesi. Contribuisce in maniera coraggiosa alla preservazione dei costumi, delle tradizioni e della lingua tibetana perlomeno per il periodo dell’educazione elementare.

Due anni fa sono iniziati i lavori di costruzione ed attualmente la scuola è già in funzione, a breve termine entreranno in funzione anche i dormitori per i bambini dei villaggi limitrofi ed i figli dei nomadi.

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